Dignitario designato alla dirigenza
della Loggia massonica, corrispondente al Fuoco primo, allo " y
" (Iod) del Delta Luminoso, al fuoco creatore, al seme maschile
senza il quale non esiste la vita e, analogicamente, non può esservi
Loggia n Lavoro massonico. Nel M.V. confluiscono tutte le energie
della Loggia, e a lui deve essere fornito l’appoggio necessario per
la costante produzione del Fuoco creatore e della Luce, la cui
concretizzazione è evidente nelle cerimonie di Iniziazione, nei
passaggi di grado e nello stesso svolgimento dei Lavori. Unitamente
ai due Sorveglianti, il M.V. provvede alla manifestazione unisona e
costante del fuoco nella sua triplice qualità fisica, animica e
spirituale. Nell’ambito della terna di fuoco, la collocazione del
M.V. nel Fuoco primo di Ariete rappresenta la prima qualità di tutti
i dodici segni zodiacali, e di tutta la Loggia, per cui egli
identifica il Principio. Tenendo conto della corrispondenza analogica
del linguaggio alchemico tra la Loggia, l’Uomo e l’Athanor, la
Loggia può essere definita un Fuoco a riverbero, che occorre
alimentare a "giusto regime di Fuoco". Y (G.O.I.) Il M.V.
ispira, presiede, governa e rappresenta la Loggia; nell'esercizio del
magistero iniziatico la sua autorità sacra e inviolabile. Egli
svolge gli atti rituali di sua competenza, esegue, con la
collaborazione dei Dignitari e degli Ufficiali, le deliberazioni
adottate dalla loggia, e responsabile dell'esecuzione delle
deliberazioni degli Organi del Grande Oriente. Può essere eletto fra
i fratelli che abbiano non meno di tre anni di anzianità nel Grado
di Maestro e che abbiano ricoperto una carica di dignitario per
almeno un anno, Rimane in carica un anno, e può essere eletto tre
volte consecutivamente. Alla scadenza del suo mandato, non può
essere rieletto M. V. nel triennio successivo, in nessuna Loggia
della Comunione. La carica di M.V. incompatibile con quelle di
componente la Giunta del Grande Oriente d'Italia di cui al successivo
art. 34, di Consigliere dell'Ordine, di Grande Architetto Revisore,
di Ispettore di Loggia, di Giudice del Tribunale Circoscrizionale e
di Giudice della Corte Centrale (Art. 20 della Costituzione
dell'Ordine). Sono attribuzioni del M.V.:. celebra le Iniziazioni e
gli aumenti di Grado, provvede alle riammissioni e alle affiliazioni;
in tali funzioni egli può essere sostituito unicamente dall'ex M.V.
o, in caso di sua assenza, da un Fratello che abbia ricoperto la
carica di M.V.; presiede tutte le riunioni di Loggia; in sua
assenza sostituito dal Primo Sorvegliante e, se anche questi non
presente, dal Secondo Sorvegliante; partecipa alle Sessioni della
Gran Loggia, e in caso di suo impedimento, sostituito da un Fratello
che abbia rivestito la carica di M.V. o, in mancanza, da un
Dignitario di Loggia designato dalla Loggia; partecipa alle
tornate del Collegio Circoscrizionale e alle sedute del Consiglio dei
M.V., e in caso di suo impedimento sostituito da un Fratello Maestro
da lui designato; nomina il Segretario fra i fratelli Maestri;
designa di volta in volta i Fratelli incaricati di sostituire i
Dignitari o Ufficiali titolari eventualmente non presenti ai Lavori
di Loggia; veglia sul comportamento massonico dei Fratelli in
Loggia e nella vita profana, ed ha diritto di essere informato dai
Fratelli su quanto venga loro a conoscenza sulla Massoneria in
generale, la Loggia e i Fratelli in particolare; tiene i
rapporti con tutti gli Organi del Grande Oriente d'Italia; firma
tutti gli atti e la corrispondenza della Loggia; è di esecuzione ai
provvedimenti che attengono alla Loggia o ai Fratelli; nomina i
componenti della Commissione di Loggia di cui presidente di diritto;
Può nominare un Oratore, un Segretario e un Tesoriere aggiunti
scelti tra i Fratelli Maestri; dispone del Tronco della
Vedova; cura il ritiro della tessera, non che delle carte e
degli oggetti che i Fratelli passati all'Oriente Eterno, assonnati,
depennati o espulsi avessero in consegna per conto della Loggia. Il
Maestro Venerabile, che cessa dalla sua carica alla normale scadenza,
assume il ruolo di ex Maestro Venerabile per il periodo in cui il suo
successore rimane in carica.
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