martedì 10 aprile 2012











Il rituale  d’ iniziazione al grado d’ Apprendista libero-muratore condensa numerosi riti esoterici del più lontano passato e mantiene vive nel mondo occidentale forme della primordiale spiritualità elaborate dagli antichi. Il neofita, per esempio, è dapprima condotto in un’ angusta camera oscura: il ( gabinetto di riflessione ), dove in perfetta solitudine incontra diversi simboli. Codesta conoscenza delle profondità della Terra rievoca molte discese agli inferi dell’ antichità, fra le quali una delle più celebri è quella che avrebbe avuto come protagonista il sovrano Rampsinito. Narra, infatti, la leggenda che quel faraone sarebbe disceso ancora vivente all’ Ade per giuocare con Iside una sorta di partita a scacchi con i dadi e tavola vincendo la Dea e talvolta perdendo, per cui ben apprese la severa legge dell’ equilibrio che regge l ‘alternanza delle caselle bianche e nere. Un’ alternanza che si trova nel pavimento a mosaico della loggia massonica. Da ricordarsi ancora che secondo il mitico racconto Rampsinito, tornando alla luce, ebbe in dono dalla Dea una magnifica tovaglia d’ oro, destinata a essere usata nei banchetti rituali.

Il neofita , durante le successive fasi, è guidato da due Maestri Massoni, così come nel Libro dei Morti egiziaco, il ( figlio della luce ) è sorretto da due fanciulli regali; i rituali eleusini precisano che il futuro iniziato dovrà avere gli occhi bendati lungo il cammino che conduce al Tempio. E, in effetti, colui che si accinge a penetrare in loggia ha gli occhi bendati e viene scalzato al piede sinistro. L’ alternanza della gamba rivestita e della gamba denudata è un tema simbolico raffigurato sugli antichissimi cilindri babilonesi; idea e soggetto che vennero pertanto trasmessi all’ Occidente, come testimonia una stele gallo-romana di Sens rappresentante il fabbro Bellicus con un piede scalzato e un piede nudo. Di fatto, nel Rito d’ Iniziazione libero-muratorio, si chiedono al futuro Apprendista un totale impegno e un  cosciente sentimento di riverenza verso l’ Ordine al quale accorda la sua fiducia.

Il neofita viene quindi spogliato dei suoi metalli. Il che significa chiedergli di separarsi da tutti gli oggetti metallici che reca su di sé, oggetti simboleggianti le ricchezze materiali, ma soprattutto i pregiudizi e le idee preconcette che lo ostacolano lungo il cammino dell’ evoluzione. Codesta  ( spogliazione  dei metalli ) è ammirabilmente illustrata dal mito  sumerico-babilonese  della Dea Ishtar, discendente agli inferi, ove essa deve varcare numerose porte prima di poter accedere al  ( fondo di tutte le cose ). Nel mitico racconto si vede così la superba Dea lasciare via via: la sua tiara e gli orecchini, la collana di perle e il suo pettorale che ricopre il suo seno, la preziosa cintura pelvica, gli anelli delle mani e dei piedi. Alla settima soglia, infine, deve lasciare cadere il più intimo velo del suo pudore. E solo dopo che s’è spogliata, può infine conversare con le divinità dell’ abisso oltremondano. Superata la prova, essa risale  verso lo spazio libero e la vita, riprendendo man mano gli oggetti che aveva abbandonato lungo la discesa. Un’ analoga restituzione dei metalli si compie verso la conclusione del rituale di Apprendista, in quanto i maestri stimano  che da quel momento il neo iniziato possa saggiamente usare le ricchezze di questo mondo, ma senza esserne più schiavo.

Il Rituale  massonico, in sostanza, tende a liberare l’ iniziato dalle pastoie che lo intralciano su codesti piani e gli indica il cammino che potrà percorrere per sviluppare a quattro livelli le sue potenzialità creatrici.

Dopo aver giurato che conserverà il silenzio su tutti segreti massonici che gli verranno confidati, il postulante beve un liquido amaro che simboleggia la prima purificazione del suo spirito e l’ insieme delle pratiche iniziatiche che potranno essere tanto confortanti quanto ( amare ).

Al termine dell’ Iniziazione massonica il Maestro Venerabile deve domandare al Primo Sorvegliante se l’ istruzione del nuovo iniziato è concluso.

L’ interpellato risponde allora: ( Tutto è giusto e perfetto, Maestro Venerabile ).

7 commenti:

  1. Carissimo, voglio complimentarmi per l'accuratezza visibile nel tuo blog.
    T.F.A.

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  2. Semplicemente complimenti. Ma non poteva che essere così.
    T.F.A. Fr:. Alessandro M.

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  3. Sono un profano che vuole bussare alla porta della luce, ma vorrei conoscere e farmi apprezzare da un Fratello che possa darmi dei suggerimenti.
    Vi abbraccio con sincerità e rispetto.

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  4. mi e' stato donato un qualcosa che non riesco a servirmene per il bene comune,spero che voi possiate aiutarmi a capire il perche' di questo..grazie e saluti

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  5. mi e' stato donato un qualcosa che non riesco a servirmene per il bene comune,spero che voi possiate aiutarmi a capire il perche' di questo..grazie e saluti

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  6. mi e' stato donato un qualcosa che non riesco a servirmene per il bene comune,spero che voi possiate aiutarmi a capire il perche' di questo..grazie e saluti

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