Non esiste, ne può esistere,
contraddizione tra il "libero pensiero" e le grandi
intuizioni espresse con il linguaggio -talvolta ermetico- del
simbolo. Che anzi proprio in ciò è il vertice e la sintesi di tutto
il sincretismo filosofico della Libera Muratoria. Ed ogni
ricerca è da noi affrontata e svolta impegnando il metodo esoterico,
l'unico capace di creare luce e calore nell'intimità più profonda
della coscienza.
D'altra parte, in coerenza al suo
principio di universalità, la dottrina massonica, per il fatto
stesso di concepire l'Istituzione come una fraternità composta di
uomini liberi ed uguali, porta tori di ogni convinzione e di ogni
fede, senza prevenzioni e diffidenze, ha sempre affermato il valore
trascendente del pensiero umano. La libera e spontanea
elaborazione del pensiero, infatti, pur criticando e rielaborando
senza sosta le sue stesse ideazioni, non può cadere mai in errore,
essendo alla continua ricerca del vero. Se tale è la via della
ricerca, la spontaneità e l'originalità del pensiero potrà portare
da una verità ad un'altra che diviene, a sua volta, oggetto di
rielaborazione e quindi di superamento da parte di un'altra verità,
appunto, superiore.
Da ciò l'esigenza di comprendere ed
esaminare tutte le verità elaborate dal pensiero, ripensandole
criticamente. Da ciò deriva ancora un'altra esigenza: quella della
assoluta e illimitata libertà di esercizio del pensiero, svincolato
dalla imposizione di dogmi e preconcetti propri o, peggio,
altrui. Nessuno può quindi ritenersi depositario della "verità"
nè potrà comunicarla ad altri con precetti o formule. La verità
eterna, simboleggiata nel Tempio dal "Triangolo sacro" o
"Delta", si rivela all'uomo soltanto nell'intimo della sua
coscienza come "Luce" del suo "libero pensiero" e
costituirà guida nel cammino da percorrere nello spazio ideale
delimitato dai tre vertici del triangolo che simboleggiano la
Libertà, l’Uguaglianza e la Fraternità.
Il simbolo che ho richiamato ora nella
sua immediatezza visiva e che possiede una grande ricchezza di
contenuti esoterici, potrà essere oggetto di meditazione e di studio
come esercizio delle proprie capacità speculative. Sappiamo
anche che le verità più alte presentano difficoltà di comprensione
e, talvolta, aspetti contraddittori per cui il pensiero umano è
costretto a battute di arresto; l'intelletto che le ha formulate non
riesce ad eliminare o a. superare tali difficoltà.
Ma sappiamo anche che, a fronte di tali
situazioni di difficoltà, per giungere ad ulteriori traguardi,
diviene necessario ed utile applicare quella "logica"
particolare che è detta appunto "dialettica". Le sue
regole, osservate da sempre dai Liberi Muratori, sono formulate in
maniera chiara nei testi, anche elementari, di filosofia e sono per
se stesse facilmente comprensibili.
Tuttavia la loro padronanza ed il loro
uso richiedono uno studio assiduo e lungo esercizio sotto la guida di
Maestri. Perchè tali regole servono a poco e possono
addirittura indurre in errore se non se ne abbia sicura conoscenza al
punto da farne vera e propria arte. E’ questa un'arte che i
Maestri trasmettono gradualmente agli "iniziati". E le
"colonne" che sorgono all'interno della porta di ogni
Tempio massonico hanno simbolizzato e rammentato ai Fratelli, dal
momento della loro iniziazione, il concetto fondamentale che la
verità è la sintesi dialettica di una tesi e di un'antitesi,
astratta ed opposta.
Questa verità, comunque, non può
essere raggiunta senza avere prima chiarito e spianato, con assoluto
amore del "vero" e del "bene", ogni possibile
contraddizione. Con ciò si presuppone, evidentemente, il preventivo
abbandono di ogni diffidenza verso l'altrui pensiero e di ogni
indulgenza verso i propri pregiudizi. La Luce massonica è
quindi. non solo coerenza logica ma anche sintesi dialettica; e da
tante radici il libero pensiero trae nutri mento per alimentare
l’albero eterno della sapienza., non solo nei suoi rami ma anche
nel suo stesso tronco, nella sua intima essenza.
E' così che ogni accrescimento della
propria conoscenza diviene stimolo e nutrimento della volontà di
progredire, ed ogni verità acquisita diviene, a sua volta,
irresistibile spinta verso ulteriori esperienze. Giorno per
giorno, momento per momento, si forma e cresce nella coscienza di
ognuno di noi quella saggezza massonica che trova alimento nel
pensiero e nell'azione individuale, oltre che nell'assimilazione
dell'insegnamento dei Grandi Iniziati, ma -soprattutto- nella ricerca
massonica costituita dall'"esoterismo", unico possibile
strumento di indagine per il raggiungimento della verità. E' un
lavoro che, alla fine, diviene "saggezza". Saggezza
che nessuno può insegnare ma che ognuno può e deve apprendere da
sè, per amore profondo della verità e col solo aiuto
dell'esperienza personale e fraterna.
Al termine "esoterico"
vengono spesso attribuiti significati impropri, talvolta collegati a
concezioni primitive di veggenza mistica o di magia, dimenticando
l'etimologia stessa della parola ed il suo significato, appunto,
etimologico. Esoterico significa: "interiore". Ed
esoterica è dunque quella indagine che impone di cercare la verità
unicamente nella profonda intimità della propria coscienza. Tale
ineguagliabile strumento non ha nulla di trascendentale nè di
misterioso.
Eppure le sue possibilità operative
sono immense perché fondate sul principio "nosce te ipsum"
che consiste, come già detto, nel fare scaturire la verità dalla
profonda, insopprimibile intimità della coscienza. Esoterismo
allora altro non è se non il metodo di indagine di cui possono
disporre i Liberi Muratori e che essi utilizzano sistematicamente
nella loro ricerca incessante sui problemi fonda mentali ed
universali della vita, nel rigoroso ed assoluto rispetto del pensiero
altrui sforzandosi di comprenderlo razionalmente e di superarlo.
Per questa via il Libero Muratore
giunge a superare anche il suo preesistente pensiero e a realizzare
una nuova e più ampia sintesi che, a sua volta, comprende e supera
il pensiero proprio e quello altrui. E' così che Egli non si limita
solo ad arricchire le proprie conoscenze ma fornisce anche stimoli e
orientamenti per la propria condotta. Nel passato, la
"maieutica" di Socrate, i "Colloqui" di Platone e
dei Peripatetici di Atene e tutti i lavori delle Scuole iniziatiche
d'Oriente e dell'Occidente, erano applicazioni della ricerca
esoterica, fissate in parole è "simboli" precisi,
nell'osservanza di una legge assoluta: l'esigenza della ragione e
quella della volontà.
Ma perché, ancora, il "simbolo".
Perché esso racchiude e sintetizza la
storia di tutta una infinita serie di generazioni e di tutte le loro
esperienze umane attraverso secoli e millenni; perché esso (come il
cosiddetto "quaternario degli elementi": -terra, acqua,
aria, fuoco-) simboleggia i passi compiuti dal pensiero umano per
ordinare il mondo caotico delle sue sensazioni ed intuizioni
sistemandole in un quadro concettualmente logico; perché esso
traduce concetti e precetti talvolta contenuti in leggende o altre
testimonianze del passato, in una forma che richiama subito alla
mente, ed in modo completo, l'intero contenuto del loro complesso
significato.
Il simbolo, interpretato
esotericamente, possiede la capacità intrinseca di sprigionare
illimitata energia spirituale; ha la forza di fare emergere dal
profondo impulsi emozionali di portata sociale e culturale; ha il
potere di sprigionare quella "Luce" che si accende nel
Tempio e che si propaga filtrata all’esterno con la sua capacità
di tradurre la "verità" in "bellezza".
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