giovedì 5 aprile 2012

Poema Regius

Il più remoto documento massonico viene chiamato Regius perché fa parte della Royal Library di Inghilterra, inaugurata da Enrico VII e poi offerta al British Museum da Giorgio II.

È detto anche Halliwell Ms. perché nel 1840 il signor James 0. Halliwell, non Massone, ne scoprì il carattere massonico e lo pubblicò per la prima volta. In precedenza era stato catalogato come "A Poem of Moral Duties".

Non si può definire, a stretto rigore, una "Costituzione" sebbene abbia più elementi di una costituzione che non caratteri artistici di poesia.  Gli viene attribuita concordemente una data intorno al 1390.

È scritto dunque in Middle English, ossia nella lingua del tempo di Chaucer e probabilmente in tale epoca (1340-1400) fu trascritto, per opera di un prete, da un testo più antico. La massima autorità in tema di studi massonici, Robert Freke Gould, ritiene che esso sia stato scritto per i Massoni speculativi e non per i Massoni operativi.

Le norme di buon comportamento che contiene sarebbero state inapplicabili alla condizione dei massoni operativi del Tre e del Quattrocento, poiché prevedono la presenza a tavola di un Lord e addirittura di Ladies. 

L’opinione del Gould non è condivisa da H.L. Haywood, il quale sostiene che la progettazione e la direzione di opere così imponenti dovevano rendere indispensabile la collaborazione di uomini di varia origine e condizione.  

Dall’editto di Rotari per i Maestri Comacini, del 22 novembre 643, si ricava quale prestigio avessero conseguito, già parecchi secoli prima del "Regius", le corporazioni dei muratori. Resta in ogni caso evidente l’importanza primaria del poema Regius e verificata anche dal suo ritrovamento l’autorità degli "Old Charges" inseriti nelle Costituzioni di Anderson, che con tutta evidenza discendono in linea retta dai "quindici articoli" e dai "quindici punti" del Regius. 

Ecco un rapido tentativo di coordinamento fra il Regius e gli Old Charges inclusi dall'Anderson nel Libro delle Costituzioni adottato ufficialmente dalla Gran Loggia di Londra nel 1723.   

Quindici articoli:

1. Pagare il salario agli operai.  

2. Obbedire alle convocazioni, salvo impedimento di malattia. 

3. L'apprendistato deve durare sette anni. 

4. Soltanto gli uomini liberi, di ogni condizione, sono ammissibili. 

5. Si possono accogliere soltanto uomini fisicamente integri.

6. Il salario dell'apprendista può essere migliorato. 

7. Non può essere membro alcun uomo di cattiva riputazione.

8. Il Maestro può rimpiazzare un membro della corporazione con un Massone più capace.

9. Il Maestro deve essere coscienzioso e responsabile nell'adempimento dei suoi contratti.

10. Il Maestro Massone è obbligato a non abbandonare il suo lavoro. 

11. E' proibito il lavoro notturno.

12. Il Massone non deve disprezzare il lavoro degli altri. 

13. Il Maestro deve effettivamente insegnare all'Apprendista.

14. Il Maestro non deve assumere un apprendista incapace di completare il proprio addestramento nel termine stabilito.

15. Il Massone deve condursi rettamente.


  

Qui comincia il primo articoloIl primo articolo di tale geometria:
Il Maestro Massone deve essere pienamente sicuro
risoluto, fidato e sincero. Di questo egli non si pentirà mai.
E paghi i suoi compagni secondo il costo del mantenimento, voi lo sapete bene,e paghi loro il giusto secondo coscienza,ciò che possono meritare. E non assuma più uomini di quanti possa adoperare e non si lasci corrompere, né per amore né per paura
da qualsiasi altra parte, da signore o da compagno, chiunque sia: da costoro non accettare alcun compenso. E, come un giudice, sta agli impegni e allora farai il giusto per entrambi.
Fa questo sinceramente dovunque tu vada e il tuo merito, il tuo profitto sarà migliore. 

Secondo articolo Il secondo articolo di buona massoneria
deve udirsi specialmente qui:
che ogni Maestro, che sia un Massone, deve essere alla corporazione generale, naturalmente, se è stato informato
dove sarà tenuta questa assemblea. A tale assemblea deve andare salvo che non abbia una ragionevole giustificazione.
Altrimenti egli vuole offendere la corporazione o vuole comportarsi con falsità, oppure è gravemente ammalato
da non poter andare in mezzo a loro. Questa è una giustificazione valida per quella assemblea, senza frottole. 

Terzo articoloIl terzo articolo dice in verità:
che il Maestro non assume Apprendista senza aver l’assicurazione che si fermi sette anni con lui, così vi dico, per insegnargli la sua arte, quello che serve. In minor tempo quegli non potrà imparare a beneficio del suo signore né suo proprio,
come potete sapere a buona ragione. 

Quarto articoloIl quarto articolo deve essere quello:
che il Maestro deve tenere per sé. Che egli non deve tener schiavo l’Apprendista né trattarlo con avarizia poiché il signore al quale è legato può cercare l’apprendista dovunque egli vada.
Se è stato preso nella loggia, egli può farvi molto danno
e in tal caso può accadere che faccia danno a qualcuno o a tutti. Perciò tutti i Massoni che sono là stiano insieme in piena fratellanza. Se una tale persona fosse nell’arte possono capitare vari inconvenienti; per miglior agio quindi,onestamente,assumi un apprendista di condizione elevata. Dai tempi antichi si trova scritto che l’Apprendista deve essere di nobile stato; e così talvolta il sangue di grandi signori apprese tale geometria, il che è molto bene. 

Quinto articoloIl quinto articolo è molto giusto:
posto che l’Apprendista sia di nascita legittima, il Mestro non accoglierà a nessun prezzo un apprendista che sia deforme:
ciò significa, come puoi udire, che avrà le sue membra tutte intere; per l’arte sarebbe grande scorno prendere uno zoppo e uno storpio. Perciò un uomo imperfetto, di tale razza, porterebbe poco di buono all’arte. Così ciascuno di voi deve sapere che l’arte vuole avere un uomo forte; un uomo mutilato non ha forza, dovete saperlo fin d’ora. 

Sesto articoloIl sesto articolo non va tralasciato:
che il Maestro non rechi pregiudizio al signore, nel prendere da questi, per il suo apprendista, anche quanto è in ogni caso dovuto ai compagni. A quelli che sono nell’arte già perfetti
questo non deve essere, anche se parrebbe di sì. Anche se vi fossero buone ragioni che percepisse il salario come i suoi compagni, questo stesso articolo, in tal caso, giudica che l’apprendista prenda meno dei compagni che sono perfetti.
In vari casi può occorrere che il maestro possa istruire l’apprendista onde il suo salario possa aumentare presto
e prima che il termine giunga a compiersi, il suo salario possa venire migliorato. 

Settimo articoloIl settimo articolo che è qui ora
dirà chiaramente a voi tutti:
che nessun Maestro, per favore o per timore, può rubare ad alcuno abito o cibo. Né dare rifugio ad alcun ladro né a chi abbia ucciso un uomo, né a chi abbia cattiva fama, per timore di esporre l’arte al biasimo. 

Ottavo articoloVi mostra così l’ottavo articolo:
che il Maestro può far bene così: se ha qualche operaio
che non sia perfetto come bisogna, egli può cambiarlo sollecitamente e prendere al suo posto un uomo migliore.
Un tale uomo, per negligenza, potrebbe nuocere alla riputazione dell’arte. 

Nono articoloIl nono articolo mostra appieno:
che il Mmaestro dev’essere saggio e forte. Che non può intraprendere alcun lavoro se non è in grado di farlo e condurlo a termine. E che esso sia anche utile ai signori e alla sua arte, dovunque vada, e che le fondamenta siano ben preparate
perché non si fenda e non crolli. 

Decimo articoloBisogna conoscere il decimo articolo,
nell’arte, in alto e in basso:
che non ci sia Maestro che soppianti l’altro ma stiano insieme come fratello e sorella. In questa zelante arte, tutti e ciascuno,
chi vuole essere un maestro massone non soppianti nessun altro. Che avendogli sottratto un lavoro, Ii suo dolore è così forte che non pesa meno di dieci libbre, se non è trovato colpevole di aver con mano per primo toccato il lavoro.
Per nessuno in massoneria si soppianterà, di certo, un altro.
Ma se il lavoro è fatto in modo che possa a sua volta rovinare,
allora un massone può chiedere tale lavoro ai signori, per tutelare il loro interesse. A meno che non capiti un tale caso,
nessun Massone vi si deve immischiare. Veramente colui che comincia le fondamenta, se è un massone buono e integro,
ha di certo nella sua mente come portare a buon fine il lavoro. 

Undicesimo articoloL’articolo undicesimo, io ti dico:
che è insieme leale e franco poiché insegna, con la sua forza,
che nessun Massone deve lavorare di notte se non sia a conoscenza che ciò sia a vantaggio del lavoro. 

Dodicesimo articoloIl dodicesimo articolo è di alta probità:
ogni Massone, dovunque sia, non deve corrompere i suoi compagni di lavoro. Se vuol salvare la propria onestà li comanderà con parole oneste, con l’ingegno che Dio gli ha dato.
Invece devi migliorarlo come puoi fra voi insieme senza contesa. 

Tredicesimo articoloIl tredicesimo articolo, così Dio mi salvi:
che se il Maestro ha un Apprendista cui egli ha insegnato tutto
e gli ha spiegato gradualmente i vari punti così che questo sia capace di conoscere l’arte, dovunque possa andare sotto il sole. 

Quattordicesimo articoloIl quattordicesimo articolo, a buona ragione:
Mostra al Maestro quel che deve fare: egli non deve accogliere un Apprendista se non prendendo varie cautele che quegli possa, nel suo termine, apprendere da lui le diverse parti. 

Quindicesimo articoloIl quindicesimo articolo pone un termine:
 è un amico per il Maestro per insegnargli che con nessuno
egli si può condurre scorrettamente, né mantenere i suoi compagni nel loro peccato, per alcun interesse che gli potesse venire. Non accetterà di fare falso giuramento per tema della salvezza della sua anima. Se no, esporrebbe l’arte alla vergogna e se stesso al biasimo. 


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