venerdì 30 marzo 2012

I punti del poema regius


Quindici punti: 

1. Amore di Dio e della Fratellanza. 

2. Il rispetto delle feste è meritorio. 

3. Il segreto deve mantenersi inviolato. 

4. Un Massone deve essere sincero con l'Arte e coi suoi membri. 

5. Il Maestro può interrompere il rapporto di lavoro dopo intera liquidazione. 

6. Le dispute devono venire regolate nei giorni festivi. 

7. Sono proibiti adulterio e fornicazioni con le mogli e le concubine degli altri Massoni. 

8. Un Maestro Massone deve essere un buon mediatore di dispute. 

9. Un membro deve essere pronto a servire nella Loggia ed onesto nel pagamento dei suoi debiti. 

10. Un Massone è tenuto a vivere rettamente, ma le mancanze vengono giudicate nella Loggia. 

11. Un Massone è obbligato ad aiutare i Fratelli a correggere gli errori di lavorazione. 

12. Il Massone è un uomo libero, ma se infrange la legge può essere arrestato. 

13. Il furto è proibito ed i ladri non possono essere membri. 

14. I Massoni possono essere processati davanti alla Loggia per il rispetto di tutti questi punti. 

15. Gli accusati, se trovati colpevoli, possono essere puniti.

Altre Costituzioni

A questa assemblea furono stabiliti dei punti,
Dai grandi signori ed anche dai maestri,
Che chiunque volesse apprendere quest’arte e appartenervi
Doveva amare Dio e la santa chiesa
Ed anche il maestro col quale sta,
Dovunque egli vada, in campagna o nel bosco.
E devi amare anche i tuoi compagni
Poiché questo la tua arte desidera da te.

Punto secondo

Il secondo punto è, come vi dico,
Che il massone lavori durante la sua giornata
Veramente, per quanto sa e può
In modo da meritare il suo riposo per la festa
Ed operi seriamente nel suo lavoro
Onde meriti la sua mercede.

Punto terzo

Il terzo punto deve essere ben conosciuto
Fra gli apprendisti rispettivamente:
Che il consiglio del maestro deve accettare e tenere,
E quello dei compagni, con buon proposito.
Non dirà a nessuno i segreti della camera,
Né qualsiasi cosa essi facciano nella loggia.
Qualunque cosa tu ascolti o veda fare
Non devi dirla a nessuno, dovunque andrai.
Il consiglio del vestibolo e quello del loggiato
Vi renderà, per questo, grande onore.
Il contrario vi porterebbe al biasimo
Ed arrecherebbe grande vergogna all’arte.

Punto quarto

Il quarto punto ci insegna anche
Che nessuno deve essere falso verso la sua arte.
Non deve perseverare nell’errore
Contro l’arte, ma evitarlo.
Non farà egli pregiudizio
Al suo maestro né ai suoi compagni.
E sebbene l’apprendista sia posto al di sotto
Anch’egli deve ave e a stessa legge.

Punto quinto

Il quinto punto, innegabilmente è
Che quando il massone prende la paga
Stabilita dal suo maestro,
Egli deve prenderla docilmente.
Tuttavia il maestro può, per fondata ragione,
Avvertirlo formalmente prima di mezzogiorno
Se non intende occuparlo più oltre
Come ha fatto fin qui.
Contro tale ordine non può contendere
Se (il maestro) pensa di avere migliore successo.


Punto sesto

Il sesto punto deve essere fatto conoscere
Sia in alto che in basso.
Nel caso dovessero accadere
Fra i massoni, alcuni o tutti,
Per invidia od odio implacabile,
Che nascano spesso grandi contese,
Allora il massone è obbligato, se possibile,
A, destinare un certo giorno per la composizione.
Ma essi non procederanno a tale rito
Finché la giornata lavorativa non sarà trascorsa.
Durante un giorno festivo potrete facilmente
Trovare il tempo per la composizione.
Se fosse fatto durante la giornata di lavoro
Il lavoro sarebbe dilazionato per tale questione.
Assegna loro, quindi, un tale termine
Cosicché vivano bene nella legge di Dio,

Punto settimo

Il settimo punto può bene significare
Che Dio ci ricompenserà per una vita buona.
A questo scopo descrive chiaramente
Che non dovrai giacere con la moglie del tuo maestro
Né con quella del tuo compagno, in nessun modo,
Altrimenti l’arte ti disprezzerà;
Né con la concubina del tuo compagno,
Come tu non vorresti che egli facesse con la tua.
La pena per questo sia severa:
Che rimanga apprendista per sette anni interi,
Se incorre in un caso di questi.
Quegli allora deve essere punito;
Molti guai potrebbero avere principio
Da un tal peccato mortale.

Punto ottavo

Il punto ottavo, si può essere certi,
Se hai preso ogni cura
Di essere sincero verso il tuo maestro
Per questo punto non sarai dispiaciuto.
Devi essere un sincero mediatore
Fra il tuo maestro e i tuoi compagni liberi;
Fa lealmente tutto ciò che puoi
Ad ambo le parti e ciò è molto bene.

Punto nono

Il nono punto ci chiama
Ad essere attendenti del nostro alloggio.
Se vi trovate in camera insieme,
Ciascuno deve servire l’altro con cortesia.
Rende i compagni cortesi, come voi dovete sapere
Fare tutti l’attendente [‘steward’] a turno,
Settimana dopo settimana. Senza dubbio,
L’attendente conviene farlo a turno;
Amabilmente servirsi l’un l’altro
Come si pensa per fratello e sorella.
Nessuno dovrà lasciare l’onere a un altro
Per rendersi libero senza corrispettivo
Ma ognuno sarà ugualmente libero.
Di tale corrispettivo, così deve essere,
Fai attenzione di pagare sempre bene ogni uomo
Dal quale tu abbia comprato dei viveri:
Che nessuna accusa sia possibile fare a te
Né ai tuoi compagni di ogni grado
Ogni uomo o donna, chiunque sia,
Pagalo bene e giusto, per quello che offre.
Di questo ricevi per il tuo compagno valida ricevuta
Per il pagamento che gli hai fatto,
Per timore che ciò provochi rimprovero dei compagni,
E a te stesso parti di grande biasimo.
Quanto a lui, deve fare buoni rendiconti,
Delle merci che egli ha preso.
Di quello dei tuoi compagni che hai consumato
Dove, come e a qual fine.
Tali conti devi venirli a fare
Ogni volta che i tuoi compagni lo richiedano.

Punto decimo

Il decimo punto presenta la buona vita
Il vivere senza affanno e contesa.
Perciò se il massone vive in modo ingiusto
Ed è falso nel lavoro, certamente
Per tali false abitudini
Può diffamare ingiustamente i propri compagni.
Mediante frequenti false accuse
Può far sì che l’arte ne abbia biasimo.
Se egli farà tale villania all’arte
Certamente non gioverà poi a se stesso
Né lo si manterrà nella sua vita malvagia
Temendo che si metta a diffamare e contrastare.
Pertanto, non dovete ritardare,
Ma dovete costringerlo
A presentarsi dove crederete.
Dove tu desideri, forte o piano.
Lo richiamerai alla prossima assemblea
A presentarsi davanti ai suoi compagni
E se non vorrà comparire davanti a loro
Deve giurare di rinunziare all’arte,
Poi sarà punito secondo la legge
Che fu fondata in giorni lontani.

Punto undicesimo

L’undicesimo punto è della buona discrezione
Come potete sapere con buona ragione.
Un massone che conosce bene quest’arte
E veda il suo compagno alzare una pietra
E posarla in pericolo di rovinare
Dovrà correggerlo, se Può,
E poi insegnargli a fissarla
In modo che l’opera commissionata non rovini.
Devi però insegnargli gentilmente a perfezionarsi,
Con parole buone, che Dio ci ha dato;
Per il suo amore che sta in alto
Il tuo amore lo nutra con dolci parole.

Punto dodicesimo

Il dodicesimo punto è di grande sovranità:
Laddove sarà tenuta l’assemblea,
Là si troveranno i maestri ed anche i compagni
E molti altri grandi signori.
Vi sarà lo sceriffo di quel paese
Ed anche il sindaco del posto;
Ci saranno cavalieri e gentiluomini
Ed altri notabili, come potrai vedere.
I decreti che essi faranno
Li manterranno tutti insieme
Verso ciascun uomo, chiunque egli sia,
Che appartenga all’arte buona e libera.
Se egli entrerà in contrasto con essa
Sarà preso in loro custodia.

Punto tredicesimo

Il tredicesimo punto ci è molto caro.
Egli farà giuramento di non essere ladro
Né di aiutare alcuno nelle sue male arti.
Per qualsiasi cosa che egli abbia rubata
E tu ne abbia notizia o colpa,
Né per la sua roba né per la sua famiglia.

Punto quattordicesimo

Il quattordicesimo punto contiene una buona legge
Per chi sia in soggezione.
Egli deve prestare un sincero giuramento
Al suo maestro e ai suoi compagni che sono lì.
Egli deve essere risoluto ed anche sincero
A tutte queste ordinanze, dovunque egli vada;
E al suo sovrano signore il re,
Di essere sincero verso di lui soprattutto.
E a tutti questi punti detti prima
È obbligato a prestare giuramento.
E tutti devono pronunciare lo stesso obbligo
Dei massoni, piaccia loro o meno,
A tutti questi punti detti prima
Che sono stati ordinati da un buon maestro.
Ed essi indagheranno, ciascuno
Dalla propria parte, meglio che potranno.
Se qualcuno può essere trovato colpevole
In qualche punto particolare.
E, se lo è, sia cercato
E sia portato davanti all’assemblea.

Punto quindicesimo

Il quindicesimo punto è di ottima istruzione
Per coloro che là hanno giurato.
Tale decreto fu posto all’assemblea
Dai citati grandi signori e maestri,
Per quelli che sono disobbedienti, con certezza,
Contro il decreto esistente
Di questi articoli che furono fatti là
Dai grandi signori e massoni insieme.
E se sarà pubblicamente provato
Davanti all’assemblea, all’istante,
E non faranno ammenda della loro colpa,
Allora dovranno abbandonare l’arte
E così la corporazione dei massoni li rifiuterà
E promette solennemente di non assumerli più.
A meno che essi non facciano ammenda,
Non potranno più essere ammessi all’arte.
E se non faranno così
Lo sceriffo verrà da loro
E porterà i loro corpi in buie prigioni,
Per le violazioni che essi hanno compiuto.
E porrà i loro beni e la loro vita
Nelle mani del re, dovunque,
E li lasceranno stare là
Fin che piaccia al sovrano nostro re di liberarli.

Altro decreto dell’arte della geometria

Essi ordinarono che si tenesse un’assemblea
Ogni anno, laddove essi volevano,
Per correggere i difetti che capitasse di scoprire
Nella corporazione del paese.
Veniva tenuta ogni uno o tre anni
Sempre nel punto che preferivano;
Tempo e luogo doveva essere indicato
Perché avesse luogo il raduno.
Tutti gli uomini dell’arte dovevano trovarsi là
Con altri grandi signori, come dovete vedere,
Per correggere gli errori di cui si doveva parlare,
Se qualcuno di loro era stato scorretto.
Là, tutti dovevano prestare giuramento,
Tutti gli appartenenti a quest’arte,
Di accettare ciascuno questi statuti
Che furono ordinati dal re Atelstano.
Questi statuti che ho qui fondato
Voglio che siano mantenuti in tutto il mio paese
In nome della mia regalità
Che ho per mia dignità.
Comando anche che ad ogni assemblea che terrete
Veniate al vostro coraggioso, sovrano re,
Supplicandolo della sua alta grazia
Di stare con voi in ogni luogo
Per confermare gli statuti di re Atelstano
Che ha ordinato quest’arte per buona ragione.

Arte dei Quattro Coronati

Preghiamo ora l’altissimo Iddio
E sua madre, la lucente Maria
Affinché possiamo apprendere bene questi articoli
E questi punti, tutti insieme
Come fecero questi quattro santi martiri
Che dettero grande onore a quest’arte,
Che furono così buoni massoni come non ce ne saranno sulla terra.Essi furono anche incisori e scultori di immagini
Perché erano artigiani dei migliori.
L’imperatore aveva grande predilezione per loro;
Egli desiderò che gli facessero una effigie
Che fosse venerata per amor suo.
Tali idoli dovevano in quel tempoDistogliere il popolo dalla legge di Cristo.
Ma essi furono fermi nella legge di Cristo
E a quest’arte, senza dubbio.
Amavano Dio e tutti i suoi precetti
E volevano sempre più servirlo.
Uomini veri erano in quel tempo
E vivevano felici nella legge di Dio,
Essi non potevano concepire di fare degli idoli,
Per qualsiasi ricompensa potessero ricevere,
0 credere negli idoli invece che in Dio.
Non avrebbero fatto questo, anche se egli si infuriava
Perché non avrebbero abbandonato la vera fede
E creduto alla sua falsa legge.
Allora l’imperatore li fece prendere
E mettere in una profonda prigione.
La cosa più triste fu l’essere puniti in quel posto
La cosa più gioiosa fu l’essere in grazia di Cristo.
Allorché non vide altra via
Li condannò a morte.
Dal libro si può conoscere
Nella leggenda dei santi
Il nome dei quattro coronati.
La loro festa, senza dubbio, sarà
L’ottavo giorno dopo Ognissanti.
Potete udire così come io ho letto
Che molti anni dopo, per un grande dubbio
Quando il diluvio di Noè fu completamente cessato
Ebbe inizio la torre di Babilonia,
Secondo un piano di lavoro di calce e pietra,
Come ognuno poteva vederla allora
Cosi lunga e larga era stata cominciata:
Per sette miglia di altezza oscurava il sole.
L’aveva fatta il re Nabucodonosor,
Di grande solidità per amore degli uomini.
In modo che se ancora fosse venuto un altro diluvio
Non avrebbe sommerso l’opera;
Per un così forte orgoglio, per tale vanteria,
Tutta quell’opera fu cosi perduta.
Un angelo colpì con la diversità delle favelle,
Cosi l’uno non comprendeva ciò che diceva l’altro.
Molti anni dopo, il grande dotto Euclide
Insegnò l’arte della geometria, molto profondo e chiaro.
Fece altrettanto con altri (soggetti) nello stesso tempo
Di molte altre diverse arti.
Per la suprema grazia di Cristo in cielo
Cominciò con le sette scienze:
La Grammatica è indubbiamente la prima scienza.
La Dialettica la seconda, mi piace dirlo.
La Retorica la terza, non si può negarlo.
La Musica è la quarta, come vi dico.
L’Astronomia è la quinta, a mio fiuto,
L’Aritmetica la sesta, senza alcun dubbio.
La Geometria, la settima, chiude l’elenco.
Per la sua umiltà e cortesia
La Grammatica in verità è la radice
Per cui chiunque potrà apprendere dai libri.
Ma l’arte la supera di grado
Come sempre il frutto proviene dalla radice dell’albero.
La Retorica misura con espressione ornata il ritmo
E la Musica è un dolce canto,
L’Astronomia enumera, mio caro fratello,
L’Aritmetica fa vedere che una cosa è un’altra.
La Geometria è la settima scienza
Che può separare con certezza il falso dal vero.
Queste sono le sette scienze.
Chiunque le adoperi bene può avere il cielo.
Ora, cari figli, con la vostra conoscenza
Lasciate da parte la superbia e la cupidigia
E curate la buona discrezione
E la buona educazione, dovunque andiate.
Ora, vi prego di badare bene
A quanto sembrate abbisognare di più
Ma dovreste conoscere molto di più
Di quello che trovate scritto qui.
Se la vostra conoscenza è insufficiente,
Pregate Dio di farvela avere
Poiché Cristo stesso ci insegna
Che la Santa Chiesa è la casa di Dio
Che non è fatta per nessun altro scopo
Se non per pregarvi, come dice il Libro.
Là dentro la gente si riunirà
Per pregare e piangere i propri peccati.
Bada di non venire tardi in chiesa
A causa di scherzi lungo la via.
Quando poi vai in chiesa
Abbi in mente sempre di più
Di onorare di e notte il signore Dio tuo,
Con tutto il tuo intelletto e anche col tuo cuore.
Quando vieni alla porta della Chiesa
Prendi dell’acqua santa.
Per ogni goccia che tu prenderai
Estinguerai un peccato veniale, siine certo.
Ma prima devi tirar giù il tuo cappuccio
Per l’amore di Lui che è morto in croce.
Quando entri in chiesa
Offri il tuo cuore, subito, a Cristo.
Quindi guarda la croce lassù.
Poi piegati del tutto sulle ginocchia
Quindi pregalo di poter operare
Secondo la legge della santa chiesa,
Per seguire i dieci comandamenti
Che Dio ha dato a tutti gli uomini.
E pregalo sottovoce
Di tenerti lontano dai sette peccati
Per cui tu possa, durante la vita,
Preservarti dalle angosce e dalle lotte.
Inoltre, Egli ti assicuri la grazia
Di avere un posto nella beatitudine celeste.
Nella santa chiesa non usare parole sciocche
Proprie degli ignoranti, e parole sconce,
E respingi ogni vanità
Ma recita il pater noster e l’ave Maria.
Guarda anche di non fare alcun rumore
Ma rimani sempre in preghiera;
Se non vuoi pregare,
In nessun modo non impedirlo agli altri.
Non sederti né stai in piedi in quel posto
Ma inginocchiati per terra
E, quando si leggerà il Vangelo,
Alzati completamente lontano dalla parete
E benedici tu stesso se lo sai fare,
Quando comincerà il gloria tibi.E quando il Vangelo è compiuto
Tu potrai inginocchiarti ancora,
Giù su entrambi i ginocchi,
Per il suo amore che ci fa tutti inchinare.
E quando senti suonare le campane
A quel santo sacramento
Tu devi inginocchiarti, giovane o vecchio che tu sia
E alza completamente entrambe le mani
E quindi parla in questo modo
Piamente e sommessamente, senza rumore:
"Signore Gesù, sii tu benvenuto
Come io ti vedo, in forma di pane.
Ora, Gesù, nel tuo santo nome
Difendimi dal peccato e dalla vergogna
Concedimi l’assoluzione e la santa eucaristia
Prima che esca di qui,
E tanto pentimento dei miei peccati
Che mai più, signore, io vi ricada.
E, come tu sei nato dalla Vergine,
Non permettere che io mi perda più
Ma, quando andrò via di qui,
Concedimi la infinita beatitudine.
Amen! Amen! Così sia!
Ora, dolce signora, prega per me".
Simili parole potrai dire, od altre cose,
Quando ti inginocchi al sacramento
Desiderando il bene. Non risparmiare niente
Per onorare colui che tutto ha operato.
Un uomo può essere felice per il giorno
Che almeno una volta può vedere Lui.
È di così grande valore, senza dubbio,
Che nessuno potrà dire la virtù di ciò.
Ma quella vista dà tali frutti,
Come dice giustamente S. Agostino,
Che il giorno che vedrai il corpo di Dio
Due o tre volte, senza dubbio
Dovrai prestare obbedienza a quel signore.
Fallo col tuo ginocchio destro
In tal modo porterai rispetto a te stesso
Così, togliti berretto o cappuccio
Finché ti si dica di rimetterlo.
Tutte le volte che parli con lui
Amabilmente e con rispetto tieni alto il mento.
Cosi, secondo il senso del libro,
Potrai guardarlo bene in viso.
Tieni tranquilli i piedi e le mani:
Trattienti dal grattarti e dallo strascicare.
Guardati pure dallo sputare e dal pulirti il naso.
Per queste occorrenze personali
Sii saggio e discreto.
Devi aver gran cura di dominare le emozioni.
Quando entri nel vestibolo
In mezzo alla distinzione, la benevolenza e le cortesie,
Non presumerti troppo in alto per alcun motivo,
Né per la tua nascita, né per la tua abilità.
Non sederti né appoggiarti.
Questo è il modo saggio e pulito di condurti.
E se non si allenterà il tuo sostegno
Veramente la buona educazione preserverà la tua dignità,
Se il padre e la madre si condurranno bene
Il figlio non potrà che crescere bene.
Nel vestibolo, in camera, dovunque si vada
Le buone maniere fanno l’uomo.
Guarda attentamente il prossimo grado
Per trattare con riguardo ciascuno singolarmente.
Non salutarli quando sono in gruppo,
A meno che tu non li conosca.
Quando ti siedi a mangiare,
Fallo in modo piacevole e simpatico:
Prima guarda che le tue mani siano pulite
E che il tuo coltello sia affilato e aguzzo
E taglia il tuo pane e il tuo cibo
Nel modo conveniente in quel posto.
Se siedi vicino a un uomo
Più importante di te,
Lascialo prendere la carne
Prima di prenderla tu.
Non prendere il boccone migliore
Anche se lo vorresti;
Tieni le mani composte ed evita
Di pulirle insudiciando la tovaglia.
Non pulirti il naso con quella
Né stuzzicare i denti a tavola.
Non chinar troppo il viso nella coppa
Quando desideri di bere.
Se gli occhi fossero troppo vicini all’acqua
Questo non sarebbe cortese.
Bada di non avere cibi in bocca,
Quando stai per bere o per parlare.
Quando vedi che qualcuno sta bevendo,
Fai attenzione al discorso:
Smetti subito di parlare
Se egli beve vino o birra.
Guarda pure di non disprezzare nessuno
In qualsiasi grado lo veda salire.
Non devi disprezzare nessuno
Se vuoi rispettata la tua dignità:
Per tali parole può risultare
Di essere triste nel sentirti colpevole:
Stringi la tua mano a pugno
E fa di non dover dire "l’avessi saputo!".
In sala, fra signore brillanti,
Frena la lingua e impiega lo sguardo.
Non ridere a crepapelle,
Non scherzare con licenziosità,
Non giocare se non con i tuoi pari,
Non dire tutto ciò che ascolti,
Non parlare dei fatti tuoi,
Né per gusto né per interesse.
Parlando bene puoi ottenere quello che vuoi,
Come puoi distruggerti.
Quando incontri un uomo rispettabile
Togliti il cappello o il cappuccio,
In chiesa, al mercato o in strada.
Onoralo secondo il suo stato.
Se cammini con uno più importante
Di quanto lo sii tu,
Tienti un po’ dietro di lui,
Per non mancargli di riguardo.
Quando egli parla, taci,
Quando avrà finito parlerai tu.
Sii efficace nei tuoi discorsi
E considera bene ciò che dici.
Ma non togliergli la parola
Né al vino né alla birra.
Allora Cristo nella sua grazia
Ti darà spirito e spazio
Per conoscere e leggere questo buon libro
Onde guadagnarvi il cielo.
Amen! Amen! Così sia!
Diciamo così tutti con carità.


Le due colonne del Tempio


Due colonne si ergono all’ ingresso del Tempio massonico.

L’ una è riservata agli Apprendisti, l’ altra ai Compagni d’ Arte.

Quanto ai Maestri essi sono simbolicamente collocati al centro della soglia, perché regnano simultaneamente su codeste due espressioni del sacro. Le due colonne libero-muratorie ebbero per modello quelle del Tempio di Salomone, a loro volta ispirate agli obelischi antistanti l’ entrata dei Tempi egiziani. Codesti monoliti avevano la funzione di disgregare le perturbazioni cosmiche. Simili antenne potevano captare ciò che gli ermetisti definiscono ( l’ armonia delle sfere ) e la offrivano in partecipazione agli iniziati.

Sulle due colonne del Tempio massonico sono scolpite delle melegrane. Un frutto già consacrato a Demetra e Persefone dagli iniziati di Eleusi e inteso come simbolo delle occulte ricchezze della terra divinizzata.

Per i padri della chiesa la melagrana raffigura la comunità di fedeli radunati nella chiesa, così come la scorza del frutto ospita e protegge molteplici grani. Per dirla in altri termini: i popoli più diversi possono essere uniti da una medesima fede e analogamente i Massoni delle più divergenti tendenze possono e debbono sentirsi in comunione nella dimensione del sacro.

( Cosa designa il frutto del melograno? ). L’ unità della fede?. Dunque, come nella melagrana si vede un’ unica scorza e all’ interno di essa molti, moltissimi grani, similmente l’ unità della fede ricopre esternamente innumerevoli popoli della Santa Chiesa e racchiude all’ internodi se stessa la molteplice diversità dei loro meriti.

Non si potrebbe trovare migliore immagine per raffigurare la trasmissione di una possibilità spirituale; trasmissione e spiritualità che i Massoni sono sempre tenuti prima ad assumersi e a realizzare poi.


Ennesima riprova che la Massoneria ha saputo conservare i simboli delle più antiche società iniziatiche.

Il Tempio massonico



Secondo la simbologia massonica, il rosone è trasponibile al Tempio massonico,dove esso sia presente con colonne,come quelli che si riscontrano nelle Grandi cattedrali. In tali rosoni,i raggi sono raffigurati da colonne convergenti al centro e di solito- accanto ad essi- venivano raffigurati i segni dello Zodiaco o le fasi delle stagioni,l’influenza cosmico-solare sulla vita terrestre. Ciò spiega la costante dei 12raggi-colonne,o di diverso numero ma sempre con colonne:24(12+12)=Zodiaco+Stagioni,ore del giorno;10=ricostruzione dell’Uno,riflessione dell’essere Supremo,ecc,;11=Forza Suprema o Prima(1+10),trionfo dello Spirito Umano sulla materia,forza interiore,gnosi,ecc.;16=materializzazione dello Spirito,"Ruota della Legge"divina armonia del quadrato pitagorico(4x4)ecc., esprimente comunque sempre l’idea di un Tempio dello Spirito,cosmico,celeste. Analogamente,si può intendere il significato simbolico dei 12 segni zodiacali accostati alle 12 colonne del Tempio massonico. Essi evocano la proiezione cosmica che richiama le 12 costellazioni dello Zodiaco e le 12 stazioni del percorso del Sole. Tale ipotesi sembra ulteriormente suffragata se si considera che il Tempio massonico è raffigurato a cielo aperto costellato di stelle,mentre i simboli del Sole e della Luna sono posti-guardando l’Oriente-a sx e a dx-autonomi rispetto ai 12 segni zodiacali e alle 12 colonne-così come autonome sono le colonne J.e B.

Le colonne in senso lato,rappresentano i perni di una costruzione e simboleggiano solidità delle due Colonne poste davanti al tempio Massonico,quella di sx,entrando,è in stile dorico,solenne,maestosa,porta incisa la lettera B,da Boaz-la colonna antistante il Tempio di Salomone -‘forza’e quindi stabilità e resistenza, l’altra è J,Jakin,in stile ionico,agile,armoniosa,quindi movimento,attività hanno un significato preciso nelle iniziazioni degli Apprendisti massoni.

Il pavimento è a mosaico bianco e nero e ricorda il pavimento del portico del Tempio di Salomone;simboleggia i contrasti che caratterizzano la vita del corpo e quella dello spirito(luce-tenebre;vizio-virtù;errore-verità,ecc.).

Il compasso è il simbolo cosmologico e la rappresentazione emblematica delle scienze esatte. La sua forma richiama la "A",il principio di tutte le cose .Nel grado di Compagno il Compasso e la Squadra sono intrecciati e poggiati sul Libro Sacro e simboleggiano il Cerchio e il Quadrato,ossia figure geometriche che simboleggiano il Cielo e la Terra.

La Pietra Grezza è il simbolo del neofita il quale non possiede ancora la preparazione adeguata per partecipare alla costruzione del Tempio Universale,ma desidera ardentemente diventare pietra cubica e levigata. Nel Tempio massonico,la

La Pietra levigata, simboleggia il Compagno,colui che è in possesso delle necessarie conoscenze per concorrere attivamente alla costruzione del Tempio Universale,simboleggia anche il dominio dell’iniziato sulla materia.

La Porta del Tempio, simbolicamente la porta rappresenta il passaggio da un mondo ad un altro,da quello della Luce a quello delle tenebre. La Porta del Tempio è indicata come ‘porta di occidente’per sottolineare che è alla sua soglia che si corica il Sole e la Luce viene a spegnersi,oltre questo limite vi sono le tenebre,il mondo profano."Porte del Sole" sono chiamate le porte degli antichi Templi erette in modo tale che l’iniziato,seduto sul suo scranno,vedesse sorgere e illuminare la colonna di dx,detta ‘Porta degli Dei’al Solstizio d’inverno, e al Solstizio d’estate quella di sx,detta ‘Porta degli uomini.

La livella è formata da una squadra al cui vertice è appeso un filo a piombo per determinare l’orizzontale e il verticale. In tal modo il suo simbolismo si ricollega a quello della croce;simboleggia le capacità dell’individuo dal punto di vista spirituale e l’uguaglianza (ambedue gli strumenti venivano usati dai muratori in tempi assai remoti)

La squadra è un angolo retto,formato da due linee rette. Appartiene soltanto alla geometria e si adatta ad una superficie piana(gli antichi supponevano che la terra fosse piana).E’considerata un emblema di ciò che riguarda la terra e il corpo.

Il Sole,adorato da quasi tutti i popoli antichi, è il simbolo della saggezza,i suoi raggi le influenze celesti. Le religioni monoteiste lo hanno avuto come fulcro. Il Sole irradia la propria Luce,è Yang degli orientali,mentre la Luna la riceve,è Yin.Sole e Luna sono essenza e sostanza,forma e materia. Nella tavola di Smeraldo di Ermete Trismegisto si legge:"Suo padre è il Sole,sua Madre è la Luna".

La Luna, insieme con Mercurio e Venere,è considerata un pianeta minore,compie il giro dello Zodiaco in 27 giorni e otto ore e dista dalla terra 384.000 Km. I Sumeri la veneravano con il nome di Sin(divinità maschile),gli Egiziani con il nome di Iside.Nella misteriosofia cinese rappresenta il principio femminile in opposizione a Yang,maschile.

Il cordone, è il fregio che orna il Tempio massonico,è costituito da una serie di nodi che simboleggiano la fraterna unione dei Massoni sparsi nel mondo,senza distinzione di ceto,razza,religione. Il numero tre,numero sacro,simbolo dell’essere Supremo e della sintesi spirituale. Nella Tradizione esoterica ha la sua rappresentazione nel Triangolo e simboleggia,altresì,numerose manifestazioni quali:l’Aurora-Meriggio-Crepuscolo;gli stati umani (fisico-astrale-divino);la Trimurti indù (Brahma-Shiva-Vishnù).Un’antica massima indiana dice"Il numero tre è presente ovunque nell’Universo e la Monade è il suo principio".

Il Mezzogiorno, indica la piena maturità intellettuale.

Occidente e Oriente, occidente=buio,tenebre,Sole che muore; Oriente:sole che nasce=LUCE.

Il Testimonio, è così denominato un candelabro del Tempio massonico che rappresenta la continuità iniziatica e la perennità del fuoco sacro,è anche simbolo della luce dello spirito e della salvezza. Quello a sette bracci viene collocato accanto al Libro della Legge sacra;di esso si fa cenno anche nell’Antico Testamento e secondo la leggenda fu collocato da Mosè nel tabernacolo.

La lettera "G", rappresenta una vasta gamma di interpretazioni,ad esempio ‘geometria’,la dottrina sapienziale sulla quale fondano il loro lavoro gli architetti e i costruttori e,allo stesso tempo,’essa è la prova della potenza di Dio nella sua creazione".Per altri rappresenta ‘l’uomo reintegrato al primitivo stato di perfezione adamitica".

La spiga, presente in culti Egizi di età romana dedicati a Serapide,dispensatrice di vita stessa.

A.G.D.G.A.D.U.



Fr:. G. F.

martedì 27 marzo 2012

Leggenda di Hiram Abif


Volendo edificare un Tempio alla gloria del Signore e
realizzare il progetto di suo padre Davide, il re Salomone chiama ai suoi ordini un gran numero di operai e affida la direzione dei lavori al Maestro Architetto Hiram-Abif. Questi studia attentamente i piani tracciati dalla mano stessa di Dio e organizza i lavori con ordine e rigore: divide i costruttori in tre classi e attribuisce segni segreti, parole sacre e gesti rituali a ciascuna di esse. Davanti all’ edificio in costruzione fa collocare due colonne: l’ una riservata agli Apprendisti poichè è presso dio essa che ricevono la giusta paga per il lavoro; l’ altra dedicata ai Compagni d’ Arte con analoghe funzioni; i Maestri invece si riuniscono in un luogo a essi soli cognito e che ha il nome di ( camera di mezzo ). Tre Compagni, rosi dall’ ambizione, complottano contri Hiram. Essi sono decisi a carpigli la parola di Maestro, ritenendo nella loro credulità, che ciò sarà sufficiente per essere accettati nel
grado superiore.
Una sera essi s’accordano nell’attendere il Maestro Hiram al varco, nel mentre questi procede all’ ultima ispezione del cantiere, prima del riposo notturno. Hiram entra dalla porta Occidente, poi terminato il controllo in quell’ area si avvia verso l’ interno di Mezzogiorno. Là si scontra con il primo congiurato. Che fai in questo luogo? Chiede Hiram; ammettetemi fra i Maestri risponde prontamente il Compagno, sono istruito abbastanza e merito questo avanzamento. Mi è impossibile accogliere la tua richiesta, è la risposta del sovraintendente ai lavori, in quanto sono i Maestri che concedono e non i compagni che esigono.
Voi non passerete di qua, allora, fino a quando non mi avrete comunicato la parola dei Maestri. E poiché il Maestro rifiuta ancora, il cattivo Compagno lo colpisce tra la gola e la spalla con un pesante regolo che aveva in mano.
Ferito Hiram si dirige verso la porta d’ Occidente e qui incontra il secondo Compagno, che gli infligge un colpo di squadra al cuore. Barcollante il Maestro cerca di trovare scampo alla porta d’ Oriente. Il terzo, scellerato colà appostato gli chiede per l’ ultima volta la parola del terzo grado e al rinnovato diniego di Hiram, viene preso da una violenta collera e lo uccide con un colpo di maglietto alla fronte.
I tre Compagni decidono di nascondere il loro misfatto, seppellendo il corpo dell’ assassinato in un rilievo del terreno nei pressi di un Tempio. Salomone intanto, preoccupato dell’ assenza del suo Maestro Architetto, invia nove Maestri a rintracciarlo; tre partono verso il Mezzogiorno, tre in direzione settentrionale e tre verso Oriente. Sono questi ultimi che individuano la sepoltura di Hiram e a essi si aggiungono ben presto gli altri Maestri, lamentando la perdita del venerato Architetto. La costruzione del Tempio tuttavia non si fermerà come lo stesso Hiram aveva insegnato. I Maestri piantano un’ acacia sulla tomba dell’Architetto e si scambiano la parola segreta che da accesso al loro grado. Grande è la costernazione di Salomone nell’ apprendere la triste notizia, ma i Maestri lo rassicurano che la sapienza di Hiram no è perduta e che i discepoli sapranno proseguire la di Lui opera. Il re prega allora i Maestri di recuperare il corpo dello scomparso, affinche gli vengano tributati i giusti onori funebri. Stabilisce inoltre che da quel momento tutti i Massoni siano tenuti a calzare guanti bianchi per provare ch’ essi non hanno partecipato all’ assassinio e che il loro spirito cerchi per sempre la più grande purezza.
Il sepolcro di Hiram viene approntato.
Si dice che tali fossero le misure: tre piedi di larghezza, cinque di profondità e sette di lunghezza. All’ interno vengono scavate tre fosse distinte : l’ una per il cadavere, l’ altra per la canna regolo e la terza per gli abiti. Al di sopra Salomone fa incidere, un triangolo d’ oro, recante la seguente iscrizione ( Alla Gloria Del Grande Architetto Dell’ Universo ).
Hiram assassinato rivive in ciascun Massone iniziato al Grado di Maestro.
Fr:. G. F.